Secondo alcuni esperti in comunicazione Apple non ha scelta: dopo l'analisi di Consumer Reports deve ritirare dal mercato gli iPhone 4 in circolazione. Sono a rischio l'immagine dell'azienda e la fiducia dei consumatori, il cui valore è superiore a qualsiasi prodotto.
Apple sarà costretta a richiamare 2 milioni di iPhone 4. È l'inevitabile conseguenza dell'articolo pubblicato da Consumer Reports, di cui abbiamo parlato ieri (iPhone 4 sconsigliato da Consumer Reports). Ne sono convinti alcuni esperti di pubbliche relazioni, intervistati da un sito dedicato ai prodotti di Cupertino.
"L'immagine del marchio è la cosa più importante che Apple possieda. Questa situazione è potenzialmente devastante", dice il Prof. Matthew Seeger, che si occupa di comunicazione in situazioni di crisi. È d'accordo Chris Leane, esperto sullo stesso argomento che vanta una collaborazione con il governo Clinton.
"Apple deve spegnere questo incendio ora", conclude Larry Barton. "La risposta deve essere di tipo militare. Fin'ora non abbiamo visto questo atteggiamento".
Apple in altre parole ha due possibilità. Confutare immediatamente le affermazioni di Consumer Report, oppure accettarle come corrette e richiamare i telefoni già venduti. "C'è il rischio di far sentire traditi i consumatori e di danneggiare il marchio, che è molto più prezioso di qualsiasi prodotto", dice Barton, secondo cui le risposte dell'azienda sono state "patologicamente irresponsabili".
L'importanza delle dichiarazioni di Consumer Reports non va certo presa sotto gamba. Solo poche ore dopo la pubblicazione dell'articolo infatti le azioni Apple hanno subito una leggera flessione (3%). Nulla di drammatico, ma dà una misura delle potenziali conseguenze che Apple potrebbe trovarsi ad affrontare.

Apple sarà costretta a richiamare 2 milioni di iPhone 4. È l'inevitabile conseguenza dell'articolo pubblicato da Consumer Reports, di cui abbiamo parlato ieri (iPhone 4 sconsigliato da Consumer Reports). Ne sono convinti alcuni esperti di pubbliche relazioni, intervistati da un sito dedicato ai prodotti di Cupertino.
"L'immagine del marchio è la cosa più importante che Apple possieda. Questa situazione è potenzialmente devastante", dice il Prof. Matthew Seeger, che si occupa di comunicazione in situazioni di crisi. È d'accordo Chris Leane, esperto sullo stesso argomento che vanta una collaborazione con il governo Clinton.
"Apple deve spegnere questo incendio ora", conclude Larry Barton. "La risposta deve essere di tipo militare. Fin'ora non abbiamo visto questo atteggiamento".
Apple in altre parole ha due possibilità. Confutare immediatamente le affermazioni di Consumer Report, oppure accettarle come corrette e richiamare i telefoni già venduti. "C'è il rischio di far sentire traditi i consumatori e di danneggiare il marchio, che è molto più prezioso di qualsiasi prodotto", dice Barton, secondo cui le risposte dell'azienda sono state "patologicamente irresponsabili".
L'importanza delle dichiarazioni di Consumer Reports non va certo presa sotto gamba. Solo poche ore dopo la pubblicazione dell'articolo infatti le azioni Apple hanno subito una leggera flessione (3%). Nulla di drammatico, ma dà una misura delle potenziali conseguenze che Apple potrebbe trovarsi ad affrontare.

Colti alla sprovvista, i responsabili della comunicazione Apple hanno poi fatto un errore dopo l'altro. "Si sono visti in una buca profonda, e hanno cominciato a scavare", ha detto Leane. Si va dai consigli su come tenere l'iPhone alla mancata preparazione di fronte a chi dice che si tratta di un problema hardware. Più di 24 ore di silenzio, di fronte all'articolo di Consumer Reports, non sono infatti una gran mossa.
Ipotizzare un richiamo di massa forse è però ancora azzardato. Ad Apple non costerebbe molto, 1,5 miliardi; ma sarebbe come ammettere di aver sbagliato nel progettare lo smartphone. In questo caso il danno d'immagine passerebbe da potenziale a garantito. Stessa cosa nel caso che Apple decida di offrire la custodia gratuitamente.
Ci sono ancora molte incertezze, che offrono ad Apple un po' di spazio di manovra. C'è per esempio un ingegnere secondo cui i test di Consumer Reports non sono scientificamente validi (è anche vero che a giudicare dal suo blog ha una certa tendenza a difendere Apple).
Soprattutto però non è ancora chiaro se il problema di ricezione faccia sentire davvero il suo peso nell'uso quotidiano del telefono. Tanto gli utenti comuni quanto gli esperti, su questo punto, hanno riportato testimonianze discordanti, dopotutto.
tom's
Ipotizzare un richiamo di massa forse è però ancora azzardato. Ad Apple non costerebbe molto, 1,5 miliardi; ma sarebbe come ammettere di aver sbagliato nel progettare lo smartphone. In questo caso il danno d'immagine passerebbe da potenziale a garantito. Stessa cosa nel caso che Apple decida di offrire la custodia gratuitamente.
Ci sono ancora molte incertezze, che offrono ad Apple un po' di spazio di manovra. C'è per esempio un ingegnere secondo cui i test di Consumer Reports non sono scientificamente validi (è anche vero che a giudicare dal suo blog ha una certa tendenza a difendere Apple).
Soprattutto però non è ancora chiaro se il problema di ricezione faccia sentire davvero il suo peso nell'uso quotidiano del telefono. Tanto gli utenti comuni quanto gli esperti, su questo punto, hanno riportato testimonianze discordanti, dopotutto.
tom's

