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Fininvest rafforza la presenza in Mediaset

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  • Fininvest rafforza la presenza in Mediaset

    Fininvest ha 'blindato' definitivamente il controllo di Mediaset, sempre che Vivendi abbia ancora mire ostili nei confronti del gruppo televisivo fondato da Silvio Berlusconi. Lo ha fatto comprando altre azioni sul mercato borsistico, salendo oltre il 45% dei diritti di voto in assemblea. E la Borsa è rimasta tranquilla, con un calo del titolo del Biscione dello 0,6%, a significare che perde anche l'ultimo possibile 'appeal' speculativo su un'eventuale battaglia che i francesi volessero tentare.

    Nel dettaglio l'holding della famiglia Berlusconi ha comunicato che nel corso del mese di dicembre ha comprato 30,1 milioni di azioni Mediaset, pari al 2,55% del capitale, con un investimento di circa 77,5 milioni. Con questa mossa Fininvest sale al 43,7% del capitale del Biscione e al 45,4% dei diritti di voto. Entro marzo la controllante puo' comprare un altro 0,8% circa del gruppo televisivo e non è escluso che lo faccia, ritenendo il titolo ancora sottovalutato.

    Gli acquisti annui sono al massimo del 5% e Fininvest ha munizioni finanziarie per crescere ancora, anche derivanti dalla vendita del Milan. Anche Mediaset ha una buona liquidità da spendere sul mercato, soprattutto per la grande plusvalenza derivante dall'operazione Ei Towers, e non è detto che ne usi presto una parte, magari per sostenere l'alleanza internazionale post-Vivendi alla quale sta lavorando da tempo, con attenzione alla sua controllata spagnola, alla Francia e sopratutto alla Germania. I francesi possono teoricamente mettere i bastoni tra le ruote in un'eventuale operazione straordinaria, ma hanno poche carte da giocare. Dispongono infatti liberamente di meno del 10% delle quote Mediaset, mentre le restanti sono in mano alla fiduciaria Simon, che attende l'imminente udienza presso il Tribunale di Milano per il ricorso al provvedimento sull'esclusione dall'assemblea di giugno del Biscione.

    Intanto l'Agcom ha aggiornato i dati sul Sistema integrato delle comunicazioni, che in Italia nel 2017 valeva 17,5 miliardi. I primi 10 gruppi rappresentano congiuntamente - con quasi 11 miliardi - il 62% delle risorse totali. Le quote più rilevanti sono detenute da Sky (15,4%), Fininvest (15,2%) e Rai (14,1%). Seguono Google (4,1%), Cairo Communication (3,8%), Gedi (3,2%), Facebook (2,7%), Discovery (1,3%), Italiaonline (1,3%) e Gruppo 24 Ore (1,1%).

    fonte: tvblog
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