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Rai: stanziati nuovi investimenti per le Radio DAB+

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  • Rai: stanziati nuovi investimenti per le Radio DAB+

    La Rai accelera e punta tutto su un futuro prossimo 'all digital'. Questo è ciò che emerge dal seminario internazionale organizzato sul DAB+ a Via Asiago. «Sul piano tecnologico e produttivo - ha spiegato Roberto Sergio, direttore di Radio Rai - siamo ormai totalmente digital, sul piano della copertura abbiamo stanziato importanti investimenti che ci consentiranno di coprire la cosiddetta 'T autostradale' in anticipo rispetto alle previsioni, entro fine 2018. Nel biennio successivo continueremo a investire per rendere la copertura del digitale sempre più ampia e sui contenuti siamo già in onda con 5 nuovi canali, pensati e costruiti in maniera verticale per competere sul terreno del digital entertainment. E nuovi canali si aggiungeranno a brevissimo. Insomma, la Rai c'è e intende svolgere a pieno il suo ruolo di attore principale in questo progetto, come del resto è avvenuto anni fa per lo sviluppo del digitale terrestre televisivo, che non avrebbe avuto successo senza la forte discesa in campo di Rai, tema di cui nel 2004-2007 mi occupai con entusiasmo».

    Il seminario ospitato nella storica sala A di via Asiago - trasmesso in diretta sui siti web e i profili Facebook di Rai Play Radio e Rai Radio Live - è stato aperto da Fabrizio Ferragni, Direttore delle Relazioni Istituzionali della Rai: «Siamo impegnati al massimo per guidare questa fase di cambiamenti storici nel mondo della comunicazione. E tutto ciò in stretta collaborazione con Agcom con la quale condividiamo l'obiettivo di gestire nel modo più utile e proficuo per i cittadini il cambio del Dab+ e il nuovo piano nazionale delle frequenze».

    È stato stabilito che a partire dal prossimo 2020 tutti gli apparati radio in vendita dovranno avere una modalità di ricezione digitale. «Decisione che tutti noi della filiera editoriale e produttiva - conclude Roberto Sergio, Direttore di Radio Rai - abbiamo salutato con grande soddisfazione. La copertura per tutti gli editori è in continuo aumento, così come l'offerta di contenuti».

    fonte: tvblog
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