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la morte di Sarti, il dolore dei compagni

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    la morte di Sarti, il dolore dei compagni: "Amico vero, siamo rimasti in pochi..."

    Il ricordo di Orzan, Magnini e Carpanesi che vinsero con lui il primo scudetto della Fiorentina. Quella volta che stupì tutti al cinema. Parigi: "Avevamo un legame fraterno"


    di ROBERTO DAVIDE PAPINI Pubblicato il 6 giugno 2017
    Ultimo aggiornamento: 6 giugno 2017 ore 17:30

    4 min






    Firenze, 6 giugno 2017 - Incredulità e dolore attenuati dai ricordi belli di un'amicizia lunga e solida: con la morte di Giuliano Sarti (quasi a un anno esatto di distanza da quella di Beppe Virgili) un altro pezzo della fantastica Fiorentina di Fulvio Bernardini, campione d'Italia '55/'56. I compagni di allora sono rimasti amici per tutta la vita e chi è rimasto, oggi, ha gli occhi lucidi e la voce rotta dall'emozione ricordando l'amico Giuliano. Tutti devono constatare, con tristezza, che "ormai si rimane in pochi...".
    "Si stava bene insieme a lui _ ricorda Alberto Orzan_ ultimamente ci si vedeva ogni tanto il giovedì al tennnis di Ponte a Ema, stava dieci minuti quattro chiacchiere. Era un appassionato lettore di libri, si era dedicato alla lettura anche di libri impegnativi. Era diventato un intellettuale: una volta eravamo in trasferta a Genova e ci portarono al cinema a vedere il 'Settimo Sigillo', un film molto impegnativo. Dopo un quarto d'ora eravamo tutti usciti dalla sala, lui lo vide tutto. E poi lo vide più volte a Firenze".
    Commosso Ardico Magnini, il difensore che giocava vicino a Sarti e che gli è accanto anche nella formazione ripetuta a filastrocca (Sarti, Magnini, Cervato...) per celebrare quel trionfo. "Siamo stati una vita insieme _dice Magnini_ oggi c'è solo tristezza. Era una persona onesta, diligente, bravo, un grande amico e un grande portiere. Quando mi hanno avvertito della sua morte mi sono sentito male. Il brutto è che dei vecchi siamo rimasti pochi. Noi eravamo una squadra di amici, eravamo sempre insieme e siamo rimasti legati anche adesso. I giocatori di oggi, invece, non sono così. Ognuno va per conto suo, li vedi con le cuffie, chi va di qua, chi va di là".
    Sergio Carpanesi ricorda Sarti come "una persona molto disponibile, persona di cuore, bravo. Aveva a volte il difetto di essere un po' troppo diretto e qualche antipatia se la creava, ma era una bravissima persona, mi dispiace enormemente, siamo rimasti in pochi...E' stato un imnnovatore perché è stato il primo che ha interpretatyo il ruolo di portiere-libero, rendeva facile il difficile".
    Affranto anche Narciso Parigi, il grande cantante e attore legato da una grande amicizia ai campioni viola di quel '55/'56: "Eravamo amici fraterni, l'ho conosciuto quando giocava nella Bondenese, prima ancora che venisse a Firenze. Io andavo a cantare vicino a Bologna, ci siamo conosciuti e siamo diventati grandi amici, ci volevamo bene. Ha avuto delle cose bellissime, ma anche bruttissime. Anche lui come me ha perso un figlio ed è stato un grande dolore. Mi spiace tanto è stato il più grande portiere di tutti i tempi. Non c'è stato nessuno bravo come lui".
    La salma di Giuliano Sarti sarà esposta alla sede del Centro coordinamento viola club (viale Fanti)fino alle 11 di mercoledì 7 giugno,mentre il funerale sarà sempre il 7 giugno alle 15.30 alla chiesa di San Miniato al Monte.

    Sarti (primo a sinistra) con Orzan, Magnini, Carpanesi e Parigi

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