Poi ci sarebbero 123 milioni di Ebit in più dalla riorganizzazione interna, 90 dall'aumento della raccolta pubblicitaria, 45 da «investimenti e ottimizzazioni», 10 da partnership nelle radio, dove non sono escluse nuove acquisizioni per rafforzare l'attuale leadership. Nessun contatto sarebbe in corso allo stesso modo con Sky sul dossier Premium che, con la riorganizzazione del modello di business attraverso l'apertura della piattaforma del digitale terrestre ad altri operatori, avrebbe «sostenibilita' con o senza calcio» anche se la prossima stagione di Champions e Serie A e' gia' 'in casa', cosi' come e' confermata la partecipazione senza eccessi alle aste per il 2018-2021.
La Borsa non ha reagito, con una chiusura in crescita dello 0,8% per Mediaset e un calo dello 0,5% per Vivendi, che comunque starebbe preparando novita'. Secondo fonti di mercato, Bolloré - da sempre vicino all'ex presidente Nicolas Sarkozy - starebbe infatti aprendo canali di contatto con il candidato della destra repubblicana Francois Fillon, che ha la concreta possibilita' di diventare in primavera il prossimo presidente francese. Fino ad allora a Parigi non dovrebbe muoversi nulla di rilevante sul fronte tlc-media, quindi nello scenario che potrebbe coinvolgere Orange e Telecom per trovare una soluzione al dossier Canal Plus-Mediaset. Si lavora allora sulle partite 'minori', come la preparazione delle nozze tra Vivendi e il gigante della pubblicita' Havas. Bolloré, al 20,6% in Vivendi, detiene gia' il 60% di Havas e, secondo la stampa francese, sta stringendo sul 'deal'. Il figlio Yannick, presidente di Havas, finora ha sempre smorzato le dichiarazioni del padre, ma da inizio anno festeggia la vittoria ufficialmente assegnata alla filiale italiana nella prima gara da 10 anni che Telecom Italia ha lanciato per il proprio 'centro media', che gestira' un budget da 80 milioni l'anno.
fonte: tvblog