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Rai, all'insegna dei tagli nel 2017

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  • Rai, all'insegna dei tagli nel 2017

    Un 2017 all'insegna dei tagli quello che si prospetta a viale Mazzini che teme fortemente la sforbiciata in arrivo con la diminuzione del canone che dal prossimo anno passerà da 100 a 90 euro e guarda con apprensione alle mission rafforzate di servizio pubblico contemplate dalla nuova convenzione. A quanto apprende l'Adnkronos, sono vari i motivi di preoccupazione dello stato maggiore della tv pubblica a cominciare da quelle che sono stimate come minori entrate pari a 100 milioni.

    Anche se il confronto sulla nuova convenzione Stato-Rai non è ancora iniziato e il documento che rinnova l'affidamento della concessione a viale Mazzini, come precisato dallo stesso Mise nei giorni scorsi, non è all'ordine del giorno dei prossimi consigli dei ministri, i timori si accentrano sulle due voci di entrata delle casse aziendali: canone, i cui nuovi meccanismi sono stati definiti l'anno scorso dalla legge di stabilità, e pubblicità. Le indiscrezioni che avevano più impensierito viale Mazzini riguardavano infatti l'ipotesi che le reti Rai dovessero rinunciare ad una parte di spot come conseguenza di una norma contenuta proprio nella nuova convenzione.

    Che non può certo abbassare l'affollamento pubblicitario sulle reti (ci vorrebbe una norma primaria) ma potrebbe in linea teorica disciplinare l'affollamento pubblicitario oggi indicato su base settimanale al 4%. La Rai fin qui ha abitualmente superato la soglia su Raiuno (la rete ammiraglia, dove gli spot sono più ambiti e quindi più costosi) riducendo l'affollamento sulle altre reti. Secondo i rumours l'ipotesi era quella che viale Mazzini rispettasse la soglia del 4% su ogni rete.

    Per quanto attiene il canone in bolletta, il cui incasso secondo gli ultimi dati va verso i 2 miliardi (per quest'anno l'obiettivo del gettito da canone è stato indicato in un miliardo e 681 milioni di euro) l'extragettito per quest'anno è destinato a un fondo di cui il 33% andrà all'erario e che sarà indirizzato tra l'altro al fondo per l'eliminazione della tassa dalla prima casa. Inoltre da qui si attingerà fino a 100 mln per finanziare il fondo per il pluralismo indirizzato all'editoria e alle tv locali.

    Per il 2017 e il 2018, quando è presumibile che l'extragettito sarà meno ricco dopo la riduzione del canone a 90 euro, all'erario andrà il 50% invece del 33%. Tale misura è contenuta nella manovra approvata lo scorso anno e riguarda, appunto, il prossimo biennio. Intanto sarebbe superiore alle attese il dato sul recupero della evasione (indicato di recente oltre i 258 milioni dall'Agenzia delle Entrate) come conseguenza della norma che inserisce il pagamento del canone nella bolletta elettrica.

    fonte: tvblog
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