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Microsoft, nuova piattaforma per le patch

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  • Microsoft, nuova piattaforma per le patch

    Le patch di Microsoft cambiano, ancora una volta, con l'arrivo della Unified Update Platform (UUP) e la promessa di una gestione più intelligente della distribuzione dei futuri aggiornamenti per l'intera piattaforma Windows.

    Elemento cardine della tecnologia UUP sono gli update basati su "download differenziali", spiega Microsoft, con un'espressione che sta a indicare l'installazione mirata e specifica di aggiornamenti solo per quei componenti che lo richiedono davvero.
    Piuttosto che scaricare e installare un intero pacchetto per il sistema operativo o i software installati, suggeriscono da Redmond, i download differenziali serviranno ad aggiornare una singola libreria, file eseguibile o quant'altro; Microsoft non entra nei dettagli del processo, ma assicura che i vantaggi saranno sensibili per tutti.

    UUP sarà disponibile ai sottoscrittori del programma Insider con la build 14959 di Windows 10, mentre per l'utenza comune se ne parlerà solo dopo la distribuzione globale del futuro Creators Update, nei primi mesi del 2017.Stando a quanto sostiene Microsoft, la nuova piattaforma di patch garantirà una riduzione nelle dimensioni degli update del 35 per cento; visto che il grosso del lavoro di analisi della situazione del sistema verrà fatta da Windows Update in "cloud", poi, anche i tempi di aggiornamento verranno sensibilmente ridotti.

    Con l'arrivo di UUP, Windows 10 si conferma un sistema operativo - anzi una "piattaforma" - in perenne evoluzione e cloud-centrica, anche se non tutte le novità dell'OS-come-servizio sono state fin qui accolte con favore dal pubblico generalista e dall'utenza enterprise.

    Sia come sia, Windows 10 è qui per restare, e anche la possibilità di acquistare un nuovo PC con una versione meno recente di Windows (Windows 7 e Windows 8.1) si esaurirà presto: il 31 ottobre coincide con la fine della vendita dei vecchi OS ai produttori OEM, e ora è solo questione di tempo perché anche il downgrade da Windows 10 Pro a Windows 7 finisca nel dimenticatoio.

    fonte: hdblog
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