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Mediaset: 116 mln di perdite nei primi 9 mesi del 2016

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  • Mediaset: 116 mln di perdite nei primi 9 mesi del 2016

    Nei primi nove mesi dell’anno Mediaset ha registrato una perdita di 116,6 milioni rispetto al rosso di 36,1 milioni dello stesso periodo 2015, con 50 milioni di oneri straordinari sostenuti per impegni assunti con la firma del contratto di cessione di Premium a Vivendi, che non si è chiusa.

    I ricavi sono a quota 2.563 milioni, in crescita di 149 milioni rispetto ai primi nove mesi dell’anno scorso. Anche per l’incertezza derivante dalla vicenda Premium, Mediaset non formula stime sull’intero esercizio 2016, sottolineando comunque che «pur in un quadro di perdurante incertezza internazionale, il gruppo chiude un periodo che evidenzia ricavi e margine operativo lordo (Ebitda) in crescita rispetto ai primi nove mesi dell’esercizio 2015». L’Ebitda in particolare è stato di 892,9 milioni rispetto agli 871,4 milioni del 2015 mentre i ricavi in Italia sono stati pari a 1.853 milioni rispetto ai 1.741 dello stesso periodo dell’anno precedente e in Spagna ammontano a 711 milioni rispetto a 674 milioni.

    L’indebitamento finanziario netto del gruppo Mediaset è passato dagli 859 milioni del 31 dicembre 2015 ai 1.123 milioni del 30 settembre 2016. «Sulla variazione – spiega Mediaset – ha inciso l’investimento per 91,4 milioni effettuato nel primo trimestre dell’esercizio per l’incremento della quota di controllo in Mediaset España attraverso il completamento del piano di riacquisto di azioni proprie. A cui si aggiungono gli impatti finanziari pari a 75,3 milioni per il completamento dell’acquisizione del Gruppo RadioMediaset (ex Gruppo Finelco) e al suo consolidamento integrale dal 1 luglio, oltre agli investimenti pari a 27,3 milioni connessi all’attività M&A del Gruppo Ei Towers. Si segnalano inoltre le uscite per complessivi 106,1 milioni di euro connesse alla distribuzione di dividendi da parte di Mediaset S.p.a. e Mediaset España, oltre ai citati oneri una tantum per l’esecuzione del contratto Vivendi». La generazione di cassa caratteristica delle attività in Italia e Spagna di Mediaset è stata complessivamente pari a 69,3 milioni.

    «I recenti aumenti di capitale varati da Mediaset Premium, già previsti in sede di budget previsionale, sono stati fino a oggi sottoscritti pro quota anche dal socio di minoranza Telefonica». Lo afferma il Biscione dopo il mancato acquisto di Premium da parte di Vivendi, vicenda che crea incertezza gestionale e secondo Mediaset pesa «sull’andamento dei ricavi Premium: cresciuti del 16% circa nei primi sei mesi dell’anno e poi rallentati nel terzo trimestre al +5% circa», si legge in una nota del gruppo televisivo.

    «Positivo in entrambi i Paesi l’andamento della raccolta pubblicitaria», sottolinea il gruppo. In Italia nei primi nove mesi dell’anno i ricavi pubblicitari televisivi lordi di Mediaset sono cresciuti a 1.397,3 milioni rispetto ai 1.362,5 milioni dello stesso periodo 2015 (+2,6%), si legge ancora nella nota con i risultati trimestrali, sottolineano che il risultato è stato ottenuto «malgrado campionati Europei di Calcio e Olimpiadi trasmessi dai competitor nei mesi di luglio e agosto». In Spagna «dove la ripresa economica è sempre più decisa in un quadro politico stabilizzato», i ricavi pubblicitari lordi del Biscione si sono attestati a 693 milioni rispetto ai 659 milioni dell’esercizio precedente.

    Relativamente al mese di ottobre i ricavi pubblicitari di Mediaset sono cresciuti del 4,1% rispetto allo stesso mese dell’anno scorso. Lo ha affermato il direttore generale marketing di Publitalia, Matteo Cardani, durante la conference call, aggiungendo di avere aspettative positive sulla raccolta dell’accoppiata novembre-dicembre. Il manager, rispondendo agli analisti finanziari, ha detto di non vedere impatti del referendum costituzionale sul mercato pubblicitario e in generale sul quarto trimestre del gruppo televisivo, mentre il direttore finanziario e presidente di Mediaset Premium Marco Giordani ha confermato che sulla pay-tv «siamo ancora assolutamente fermi sulla validità dell’accordo di aprile con Vivendi: non prevediamo altro scenario se non la realizzazione del contratto», ha concluso Giordani.

    fonte: primaonline.it
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