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Rai: canone ancora senza decreto, rischia di saltare?

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  • Rai: canone ancora senza decreto, rischia di saltare?

    Nuove tensioni sul canone Rai in bolletta elettrica. Stando ad alcune indiscrezioni, ci sarebbero ancora diversi nodi da sciogliere ai quali stanno lavorando il Ministero dello Sviluppo economico e dell’Economia, Agenzia delle Entrate, Autorità per l’energia elettrica e il gas e associazioni di rappresentanza delle aziende elettriche.

    Ancora quindi da definire il decreto attuativo che, stando a quanto prevedeva la Legge di Stabilità 2016, doveva essere pronto entro il 15 febbraio. Senza quelle norme, l’Agenzia delle Entrate non può neanche definire le modalità per compilare le autocertificazioni da parte di chi non possiede il televisore.

    Il rischio è che salti la data di luglio prevista per il pagamento della prima rata del canone Rai in bolletta.

    Stando alle disposizioni, infatti, dal 2016 il canone sarà ridotto a 100 euro che si pagheranno in dieci rate da gennaio a ottobre. Solo per quest’anno, considerate le necessarie modifiche tecniche, la prima rata è stata spostata a luglio e comprenderà anche le precedenti.

    Ma come è immaginabile se ancora manca il decreto attuativo?

    E poi, tra gli aspetti da chiarire, c’è anche la gestione dei reclami sulle nuove modalità di versamento del canone Rai. Le imprese elettriche vorrebbero non assoggettare i reclami relativi al canone all’obbligo di risposta entro 40 giorni che vale per quelli del settore energia. Inoltre, chiedono che non sia previsto un indennizzo economico del venditore al cliente nei casi di mancata risposta o di risposta giudicata incompleta

    Adattare il già macchinoso sistema della fatturazione elettrica al canone Rai non sembra quindi così facile.

    E oggi sul canone è intervenuto anche il presidente Rai, Monica Maggioni, rispondendo alle domande di Giovanni Minoli a Mix24 in onda su Radio 24.
    A proposito delle polemiche per l’inserimento nella bolletta, Maggioni ha spiegato che “le discussioni sono ancora una volta lo specchio di interessi contrastanti, tecnicamente cercheremo di fare in modo che sia facile e soprattutto stiamo predisponendo una serie di strumenti perché chiunque abbia un problema, o voglia un chiarimento, possa averlo in tempo reale”.
    Quanto alla concessione che consente alla Rai di raccogliere in esclusiva il canone, il presidente Rai ha auspicato che venga rinnovata altrimenti “sarebbe una sconfitta per il tasso di democrazia di questo Paese”. E sull’osservazione che altri editori vorrebbero quote di canone proponendo programmi e progetti di servizio pubblico (vedi la polemica di Urbano Cairo, proprietario di La7) ha risposto: “Diciamo che gli altri editori è meglio che ripianino i loro bilanci con la loro abilità manageriale. La Rai è in grado di fare il servizio pubblico, in pieno, senza avere nessuno che viene in soccorso su questo”.

    Intanto il senatore della Lega, Jonny Crosio, ha presentato martedì un’interrogazione a risposta scritta al MiSE per capire come intenda intervenire visto che a oggi, mancando ancora il decreto attuativo, resta impossibile riscuotere il canone per il 2016.

    Crosio ribadisce che “il termine ultimo per l’emanazione del decreto attuativo è scaduto ormai da diversi giorni e i chiarimenti del pagamento per i contribuenti e della riscossione le società elettriche non sono ancora arrivati e sembra che esistano ancora dubbi tra le persone componenti il tavolo preposto a discutere della questione tra Ministeri dello sviluppo economico e dell’economia e delle finanze, Autorità per l’energia elettrica e il gas e associazioni di rappresentanza delle aziende elettriche”.

    Il senatore della Lega ritiene poi “illegittima la norma che addebita automaticamente il canone anche a chi non ha una televisione per il solo fatto di essere intestatario di un’utenza elettrica”. Per Crosio, sono poi ‘moltissimi’ i problemi che gravano sule società elettriche nella gestione di questa nuova previsione di legge.

    Il senatore, per tanto, chiede al MiSE “di sapere, considerato il ritardo nell’emanazione del decreto attuativo oltre i termini fissati dalla legge n. 208 del Governo di perseguire gli obiettivi fissati nella norma di legge, quali strumenti di propria competenza il Ministro in indirizzo ritenga opportuno adottare al fine di rendere esplicita l’impossibilità di riscuotere, per l’anno 2016, il pagamento del canone di abbonamento Rai contestualmente alla fatturazione della bolletta elettrica”.

    fonte: tvblog
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