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DTT Lazio: si spegne RomaUno

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  • DTT Lazio: si spegne RomaUno

    Era nata con grandi ambizioni, doveva essere la NY1 in salsa capitolina, la rete Tv locale di alto livello per raccontare la Città Eterna come New York e invece venerdì è ufficialmente fallita. RomaUno non esiste più: l'emittente nata nel 2003 con la proprietà del ras di Malagrotta Manlio Cerroni ha chiuso i battenti, e il segnale è spento da una settimana. Eppure l'inizio prometteva bene: la lenta agonia di quella che qualche maligno commentatore aveva battezzato alla nascita "la Tv di Veltroni" era iniziata quattro anni fa "con la riduzione degli investimenti" come racconta Ileana Linari, conduttrice storica con Andrea Bozzi dei programmi "Ditelo a RomaUno" e "Foro romano", in azienda fino a Natale scorso: "Due anni fa era arrivata la solidarietà al 40%, un sacrificio pesante accettato da tutti per poter continuare a lavorare, ma evidentemente non è bastato".

    I telegiornali che inizialmente andavano in onda in diretta ogni ora si erano diradati fino a ridursi a due edizioni quotidiane. La situazione è precipitata dopo la vendita dell'azienda: nel settembre scorso dalla Colari di Cerroni (che era già stato arrestato nel gennaio 2014) le quote dell'emittente era passate di mano al prezzo di un euro con debiti per 4 milioni. L'1 per cento era andato all'imprenditore Fabrizio Coscione - "che non abbiamo mai incontrato di persona" dice Linari - il restante 99 alla società Ristora che fa capo allo stesso Coscione. "Fino a settembre gli stipendi, magari in ritardo, li avevamo avuti. Dopo non abbiamo visto retribuzioni, Tfr e nemmeno contributi previdenziali", dice ancora la giornalista. Pochi giorni dopo le infrastrutture - attrezzature e soprattutto canali televisivi - erano state affittate alla Roma Communication Srl con sede ad Aprilia il cui amministratore era Coscione. "Il ministero aveva mosso contestazioni all'accordo e il 21 ottobre così è spuntata la vendita per 15 mila euro di quel ramo d'azienda. I giornalisti restavano in Roma Uno", dice l'avvocato Raffaele Nardoianni, dell'associazione Stampa Romana.

    Iniziava la fase nera per giornalisti e tecnici: a settembre in via Groenlandia, nella villa dell'Eur che ospitava gli studi di Roma Uno dove una volta aveva vissuto il tenore Mario Del Monaco, erano anche arrivati i ladri in più occasioni a rubare attrezzature e computer. Da ottobre persino la fine dell'appalto per le pulizie negli studi. Il 4 novembre si era spento per la prima volta il segnale, e i 29 dipendenti senza stipendi avevano manifestato in Campidoglio. "Il 3 dicembre - dice ancora Nardoianni - era partita la procedura per i licenziamenti collettivi, il 16 l'udienza prefallimentare con l'annuncio della proprietà di aver presentato istanza di concordato preventivo a cui poi, evidentemente, non è stato dato seguito". Venerdì il fallimento: "Per noi conclude Linari - è anche meglio: così forse recupereremo qualcosa da Tfr e stipendi arretrati. Certo, l'inizio era proprio diverso".

    fonte: tvblog
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