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Palacio stende il Partizan L'Euro-Inter si prende San Siro

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    Europa League, gruppo H: caduto anche l'ultimo tabù, la squadra di Stramaccioni si sblocca nel proprio stadio. Markovic (palo) mette paura nel primo tempo, poi nella ripresa Cassano e proprio Palacio falliscono due occasioni. Nel finale la svolta con lo zampino di Milito. Inter in testa nel girone con 7 punti


    I venti secondi che ti cambiano una partita. Oppure l’importanza di avere Handanovic, e non Petrovic. Scegliete voi. Fatto sta che l’Inter passa nel tempo di un capovolgimento di fronte da una sconfitta casalinga che complica tutto, a una vittoria 1-0 che ipoteca il passaggio del turno. Ora si discute solo di primo posto, in ballo col Rubin Kazan. Sono passati 42 minuti e spiccioli quando il Partizan parte in contropiede: i centrali nerazzurri pasticciano e cadono, la palla arriva a quella scheggia di Lazar Markovic. I 1600 tifosi serbi pregustano il gol sotto la loro curva, invece l’uscita di Handanovic è perfetta, e sventa il pericolo. Di più, lancia un contropiede: la palla arriva a Milito sulla destra: cross perfetto, colpo di testa di Palacio non proprio perfetto, tentativo di parata disastroso di Petrovic. Gol, 1-0, tutti a casa.

    sesta di fila — La Strama-Inter infila così la quinta vittoria di fila in una serata non certo esaltante: partenza contratta, la squadra sembra far fatica a perdere l’abitudine alla "difesa e contropiede". Ripresa migliore, ma con tanti, troppi, errori, sia in fase di costruzione che sottoporta. Chiusura con tre punti e, in fondo, è quello che conta, in Europa League, dove turnover e pensieri al campionato rivoluzionano ogni volta l’undici titolare. Salvo cataclismi, i 6 punti di vantaggio sulle terze garantiscono il passaggio del turno. Sul piano del gioco e delle prestazioni individuali, però, non tutto convince (Silvestre e Jonathan non sfruttano l’occasione).

    cambio in corsa — L’Inter parte col 3-4-3, con Coutinho e Cassano larghi e Livaja da "finto centravanti": i tre là davanti in realtà si scambiano spesso posizione, e i nerazzurri piuttosto "bassi" finiscono poi col lanciare spesso per Cassano in profondità, ma Antonio non è certo uno sprinter. Le occasioni migliori nascono da qualche intuizione di Coutinho che però è poco cattivo sottoporta: clamoroso il gol sbagliato al 28’ con un piatto su cross di Pereira che finisce fuori. Quando Cou si fa recuperare in area e si infortuna su un calcione da Ostajic, entra Palacio e Stramaccioni riposiziona la squadra col 4-4-2: Mudingayi e Livaja diventano esterni di centrocampo. Ma il belga, e anche Guarin centralmente; appoggiano poco la manovra e vanno a ritmo ridotto. Così, anche se l’Inter guadagna campo e possesso palla, la manovra non è mai davvero convincente. Così, visto che il morbo del "gol facile sbagliato" colpisce prima Palacio, poi Cassano (che si nasconde la faccia nella maglietta dopo un incredibile tiro alto), il migliore in campo risulta Juan Jesus.


    markovic, uno sprinter — Il Partizan comanda a lungo il gioco e si accende sulle giocate dell’atteso Lazar Markovic, classe 1994, che conferma di avere passo da velocista e buone doti: colpisce anche un palo, al 21’, con un tiro a giro. E’ anche lui che si mangia il gol che avrebbe premiato, probabilmente oltremisura, una squadra che schiera tanti ragazzi interessanti in attacco, illuminata dalle geometrie di Tomic, ma che forse si spegne un po’ presto. Non così i temuti tifosi al seguito, che cantano anche dopo il fischio finale.


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