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Milan, nubifragio sotto Costa

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  • Milan, nubifragio sotto Costa



    Rossoneri sottotono. Il gol è del difensore blucerchiato. Poi i pali di Yepes e Boateng e il salvataggio sulla linea di Gastaldello al 94', ma manca gioco e personalità alla squadra di Allegri

    Tracolla il Milan al suo esordio a San Siro. Adriano Galliani lascia la tribuna al 33' del secondo tempo, mentre il Milan sta perdendo 1-0. Probabilmente nulla di scaramantico, ma solo evidente preoccupazione. Il risultato non cambia e la Sampdoria compie l'impresa. Tutto sommato un risultato prevedibile, in assenza di tecnica, qualità, corsa e fuoriclasse. I due pali e il salvataggio finale sulla liena di Gastaldello non bastano a giustificare la mediocrità del momento. Intervenire è obbligatorio: da qui al 31 agosto si può sperare.



    nulla di fatto — Con Pazzini dirottato in panchina, con El Shaarawy al fianco di Robinho, Massimiliano Allegri punta ad aggredire la Sampdoria, senza fare i conti con la mancanza di prupulsione e fantasia dagli uomini del centrocampo. Così, raccontare il nulla del primo tempo diventa complicato. Se la partita la guardi dalla parte del Milan. Colpa del caldo? Solo tensioni derivate dall'esordio di molti senza i monumenti del passato a elargire consigli e spettacolo? Senza personalità, anzi, senza gioco, il Milan inizia il suo campionato dovendo fare i conti contro una Sampdoria ben organizzata dal marpione Ciro Ferrara che parrebbe partire con un 4-3-3, ma che in realtà si affida a un più logico 4-5-1, utile soprattutto quanto dalla fase difensiva si deve passare a quella offensiva. Bravi Berardi e Costa in difesa; sempre utile Obiang. Il terminale è ovviamente Eder a cui capita la più ghiotta occasione della frazione, in cui Bonera, dopo un marchiano errore nei pressi della bandierina, rimedia nell'area piccola, stoppando il tiro destinato allo champagne. Il Milan? Tanto gioco fine a sé stesso; possesso palla a ritmo ridotto, ma poca sintonia fra i centrocampisti e le punte che giocano molto larghe, ma non riescono mai a impensierire la ben organizzata difesa blucerchiata.


    il volo di costa — La ripresa parte con gli stessi uomini. Il Milan cerca di scardinare subito la Samp ed è Robinho l'uomo che sembra crederci di più, con una serie di tentativi, tra cui brilla il destro dal limite ben parato da Romero al 7'. La testardaggine del brasiliano, molto più reattivo di El Shaarawy, costringe (era ora) Allegri a togliere il Faraone per Pazzini, accolto dai tifosi come possibile salvatore della patria. Ma è Costa, difensore sampdoriano, l'eroe del giorno. Al 14', con un colpo di testa potente e angolato, sovrasta Bonera e infila alla destra di Abbiati. Colpo duro da digerire, anche perché, subito dopo, Robinho lascia a Emanuelson per un problema fisico. La reazione comunque c'è e si traduce in una zuccata forte di Yepes: palla deviata sul palo e poi tra le braccia del reattivo Romero.



    finale da infarto — La pressione del Milan è costante e la Samp soffre di più. Entra Costant per Nocerino; tra i blucerchiati l'ex Maxi Lopez, Soriano e Munari per Estigarribia, Eder e Poli. Ma la pressione di cui sopra si trasforma in un assalto senza lucidità, in cui Yepes fa il centravanti ed è senza dubbio il migliore; un dèjà-vu di tiri approssimativi. Poi il finale pirotecnico. Il palo e Romero dicono di no a Boateng al 46' al 48', mentre è Gastaldello a negare la rete a Flamini salvando sulla linea di testa, a sottolineare che la sfortuna sa accanirsi nei momenti peggiori. La Samp intanto controlla con il cuore, gestisce e alla fine vince. Per il Milan il futuro è già in salita


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