Pare che verranno creati programmi televisivi con l’opzione di una sottotitolatura nelle varie lingue sia per gli stranieri che vogliano approfondire la loro conoscenza dell’Italia che per gli italiani migranti stessi. A occuparsi di questo progetto è stata una commissione apposita che ha studiato un metodo per garantire il miglioramento dell’intrattenimento radiotelevisivo multimediale all’estero. Crepaldi, tuttavia, si è scagliato contro questa decisione visto che quello che, probabilmente, i veri bisogni degli italiani all’estero sono ben diversi dalle necessità di guardare determinati programmi in tv e parla di un vero e proprio fraintendimento della lettura di come si sia evoluto il fenomeno migratorio degli italiani all’estero. La tv pubblica continua, dunque, ad essere al centro delle polemiche proprio oggi che festeggia i suoi sessant’anni. Anche Milena Gabanelli si era scagliata contro alcune scelte della Rai, criticando lo spreco di avere numerose sedi regionali che andrebbero ridotte per diminuire le spese e il debito dell’azienda. Inoltre, poco prima della fine dell’anno è stata chiesta un’indagine all’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato per capire se la pubblicità che ricorda di pagare il canone sia ingannevole. Quello del canone è un problema annoso e il 19 Marzo il Presidente della commisione di vigilanza Roberto Fico sarà chiamato a Bruxelles per chiarire alcuni punti che potrebbero essere in disaccordo con le norme UE.
fonte: tvblog