Roma - "Le patatine fritte non fanno male ed anzi, consumate con moderazione ritardano l'invecchiamento". Una dichiarazione che rischia di apparire "di parte" quella fatta da Unaprol, il consorzio olivicolo italiano, specie nella parte in cui precisa che quelle "salutari" sono solo le papatine fritte in olio extravergine di oliva. Il consorzio, però, cita una seria e rispettabilissima ricerca del Dipartimento di scienza degli alimenti della Facoltà di agraria dell’Università di Napoli Federico II, secondo cui, dopo una frittura di 7-8 minuti alla temperatura di 180-200°C, una porzione di 100 grammi di patatine contengono tra i 3 e gli 8 mg di sostanze fenoliche antiossidanti, vero toccasana anti invecchiamento.
L'appello è chiaro: se dovete consumare patatine fritte, fatelo almeno nelle condizioni più salutari possibili, friggendo ad esempio, esclusivamente in olio extravergine di oliva e, preferibilmente, italiano. Se il consumo sarà moderato, come per qualunque alimento, non ci saranno conseguenze sul peso e sulla salute.
L'olio extravergine d'oliva, infatti, resiste meglio alle alte temperature della frittura e non contiene grassi pericolosi per il nostro organismo. Se poi fosse obbligatorio riportare il tipo di olio usato per la frittura in ristoranti e fast food...